Dott.ssa Sonia Melis   |   Biologa Nutrizionista ad Alghero, Olmedo e Porto Torres   |  

La dieta mediterranea

Uno stile di vita salutare

La Dieta mediterranea è da sempre riconosciuta per i suoi benefici effetti sulla salute, dovuti alla prevalenza di cibi sani e genuini. Equilibrata,sana e a Km 0, ha come protagonisti frutta e verdura (in grandi quantità), legumi, pesce (molto), carne (poca), olio extravergine di oliva e cereali. Insomma, tutti i prodotti tipici della nostra tradizione culinaria.

Adottare come dieta stabile e duratura un regime alimentare basato sulla cucina mediterranea risulta utile come fattore di protezione dalle principali patologie cronico-degenerative. La Dieta mediterranea fa letteralmente da scudo per l’organismo, difendendolo dallo sviluppo di patologie cardiache, dal cancro, dal morbo di Parkinson o dall’Alzheimer. L’adozione di questo regime alimentare rappresenta, dunque, una vera e propria terapia di prevenzione per ridurre il rischio di morte prematura tra la popolazione.

Per questi motivi l’UNESCO ha iscritto nel 2010 questo modello alimentare nella lista dei patrimoni culturali immateriali dell’Umanità, riconoscendo l’Italia, la Grecia, la Spagna e il Marocco come portatori di tale privilegio. Nel 2013 il riconoscimento è stato esteso a Portogallo, Croazia e Cipro.

“Eat Well and Stay Well”
“ Mangiar bene per stare bene”

-Ancel Keys-

Il padre della Dieta Mediterranea fu Ancel Keys: biologo, fisiologo, epidemiologo statunitense che nei suoi studi ha spaziato dall’analisi dei fabbisogni energetici dell’uomo, alla valutazione dello stato nutrizionale, dalla biologia del digiuno alle ripercussioni fisiche e psicologiche di un’alimentazione incongrua, fino al ruolo dei grassi animali nelle patologie cardiovascolari. Egli ha inoltre creato la razione K (che molto probabilmente prende il nome dall’iniziale del suo cognome), una razione militare completa e poco ingombrante per i paracadutisti americani nella seconda guerra mondiale.

Ancel Keys è considerato lo scienziato padre della Dieta Mediterranea in quanto egli ha etichettato il modello nutrizionale e comportamentale salutistico per antonomasia con queste due parole “Dieta Mediterranea”. Lo ha fatto a conclusione del più grande studio epidemiologico mai condotto nel campo della Nutrizione – il Seven Countries Study – i cui esiti hanno provato che nell’area mediterranea si vive meglio e più a lungo.

Il concetto di “Dieta Mediterranea” risale quindi ai primi anni del dopoguerra, quando si notò che l’incidenza di malattie cardiovascolari in Grecia era notevolmente inferiore a quella degli Stati Uniti. A tal proposito Keys, attraverso il “Seven Countries Study” ossia lo “Studio dei Sette Paesi” (Finlandia, Giappone, Grecia, Italia, Olanda, Stati Uniti e Jugoslavia), evidenziò per la prima volta un reale legame tra il consumo di grassi di origine animale, il livello di colesterolo nel sangue e l’incidenza di malattie coronariche: le diverse abitudini alimentari risultavano essere il fattore discriminante nella bassa percentuale di morte per patologie cardiovascolari nelle popolazioni dell’area mediterranea.

Tale studio mostrò che vi erano anche Paesi non mediterranei, il Giappone, che avevano una bassissima mortalità cardiovascolare e bassa colesterolemia, anche di più delle nazioni del mediterraneo. Infatti, pur se con alimenti completamente diversi dai nostri, la dieta giapponese è molto simile a quella mediterranea, anzi, è più mediterranea della nostra: base vegetale e pochissimi prodotti animali rappresentati soprattutto da pesce. Ancora oggi i tassi di incidenza di malattie cardiovascolari, di obesità e di cancro sono più bassi in Giappone, che nei Paesi dell’area mediterranea e l’aspettativa di vita è superiore; infatti anche la cucina tradizionale giapponese (washoku) ha un posto nella lista UNESCO dei patrimoni culturali immateriali dell’umanità dal 2013.

La dieta mediterranea è un modello alimentare caratterizzato da un apporto energetico mai eccessivo rispetto ai fabbisogni e derivante per gran parte da prodotti vegetali, indipendentemente dal fatto che la fonte di amidi sia grano, riso, mais o patata, e da un apporto estremamente contenuto di prodotti animali, tale da colmare le inevitabili carenze nutrizionali dei vegetali senza esporre a rischi di eccesso.

Durante il boom economico degli anni Sessanta e Settanta, si è assistito ad un temporaneo abbandono di questo modello nutrizionale, causato dall’influenza di altre culture e dal miglioramento delle condizioni economiche. Negli ultimi anni, tuttavia, le antiche tradizioni e culture culinarie del Mediterraneo hanno ripreso a suscitare la curiosità di quanti vogliono avvicinarsi a questo modello alimentare, associato ad uno stato di buona salute, che difficilmente trova eguali nel mondo.

 

Per approfondimenti

MEDDIET- Il portale della dieta mediterranea- www.dietamedunesco.it